Nata a Ponte di Piave il 27 gennaio 1987.
Il Karate per Sara non è solo sport, ma anche educazione e insegnamento. Da questa disciplina ha imparato l’autocontrollo e il rispetto per l’avversario, due atteggiamenti mentali strettamente collegati tra loro.
#eleganceofpower, l’eleganza del potere, è l’hashtag che Sara Cardin ha scelto per raccontarsi nei suoi profili social. Una descrizione che in due parole spiega le sue caratteristiche principali: raffinata, fine, elegante ma allo stesso tempo forte, “maschiaccio” e agguerrita. L’eleganza, come accade per la bellezza, si annida negli occhi di chi guarda.
E Sara Cardin, di occhi ammirati ne ha attirati molti su di sé nel corso degli anni, grazie ad una carriera straordinaria e ad una forza comunicativa senza precedenti, portando i suoi valori in qualità di commentatrice SKY e DISCOVERY e lavorando attualmente nella segreteria del Presidente Malago al CONI. Un’atleta d’élite, innamorata da sempre di uno sport che poggia le sue fondamenta su insegnamenti antichissimi e sacri, di cui Sara è la perfetta incarnazione.

Da quando a sette anni è salita per la prima volta sul tatami, Sara Cardin non ha mai smesso di combattere. Dalle prime gare a livello locale, quando si impone all’attenzione degli allenatori per il suo talento, alle sfide più importanti. Oggi Sara Cardin vanta 20 titoli italiani, 7 Assoluti, svariate medaglie d’oro ai Campionati Europei e alle Premier League, e soprattutto il podio più importante della sua vita, nel 2014: Campionessa del mondo di karate. Oltre alle battaglie sul campo, questo libro avvincente, che è più di una biografia, racconta la storia di una donna al tempo stesso fragile e determinata, con sogni da guerriera e fantasmi da affrontare: la battaglia contro l’anoressia e la bulimia, il dissidio tra il desiderio di una vita normale e il bisogno di eccellere, la violenza di un sogno che la assilla da quando era bambina e l’ultimo ostacolo, un infortunio al ginocchio che poteva costarle la carriera. In vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020, in cui il karate esordisce come disciplina olimpica, il racconto di vita della più grande karateka italiana di sempre.

Sara Cardin, oltre ad essere campionessa di Karate, è anche una bellissima ragazza. L’umiltà, però, non le manca mai. “Diciamo che, con tutti i sacrifici che ho fatto, preferisco che si parli di me per i risultati che ho ottenuto, più che per uno sguardo o un sorriso. Dall’altra parte può farmi piacere perché la gente di noi pensa che siamo maschiacci, mentre ci sono anche delle ragazze molto belle CON LA LORO FEMMINILITA’,” confessa Sara. Nasce un pò da questo l’idea del suo hashtag con il quale si firma in tutti i post social : perché lei si sente così, forte, potente ma al tempo stesso elegante nei movimenti , nei rapporti umani, nelle relazioni di vita e di lavoro. Il karate non insegna la forza bruta. Se abbracci quest’arte marziale lei ti insegna l’ equilibrio, non solo fisico ma anche con noi stessi, ti insegna il rispetto non solo degli altri, ma anche di noi stessi. La bellezza di ciascuno è la sua autenticità. Non dobbiamo cercare di copiare, né imitare nessuno. Bisognerebbe perdere questi stereotipi della donna sempre gracile, indifesa, composta, mai fuori dalle righe e l’uomo che è sempre sicuro di sé, che non può piangere o far trasparire emozioni. Ogni donna è bella cosi com’è. Essere forti, attivi e determinati non significa essere poco eleganti o femminili. Così come essere sensibili e commuoversi non significa essere poco maschi o poco virili. “Elegance of power” è la sua firma. Forse anche perché è quello che ha provato a fare con se stessa per tutta la vita: cercare di imparare dal karate a controllare la sua forza ed energia interiore, a gestire le emozioni e incanalarle in un ’espressione di se stessa decisa ma controllata e raffinata. Ci dice spesso “Non siamo ciò che ci accade, ma ciò che scegliamo di essere.” Guerriera nell’animo ha sempre combattuto per se stessa e per i suoi valori e ideali. Non ha mai mollato un secondo, ha sempre dato tutto ciò che aveva fino all’ultimo secondo possibile di ogni combattimento, sul tatami e nella vita insegnandoci una cosa importantissima : che i sogni se ci credi veramente si realizzano.